Rodrigo Venanzi
2008-01-05 17:33:26 UTC
Salve,
volendo sottoporvi un quesito, che sottintende un problema (tutto mio, ma
forse non solo mio):
lavoro da un anno nell'unità di igiene, sicurezza e ambiente di una grossa
azienda di servizi informatici (S.p.A.).
Inquadrato come metalmeccanico livello 5 (avete letto bene), la mia laurea
in ingegneria pare inifluente.
Sono al quinto livello da vari anni, senza alcun avanzamento, dato che "il
carrozzone" in cui lavoro è oggetto di continue acquisizioni, fusioni e
piani di mobilità e cassa integrazioni.
Naturalmente vedo molti altri, i soliti "figli di, nipoti di, amici di e
amici di amici di" che vanno avanti alla grande lo stesso. Ma questa non è
certo una anomalia della mia azienda...
Il mio 'boss' . l'RSPP, è ingegnere, dirigente, e sta facendo una buona
opera di tutoraggio per quanto mi riguarda, ma quanto a tutelarmi in termini
di aumenti ed incentivi in busta paga, manco a parlarne.
I miei colleghi, che lavorano nel settore da tre-quattro anni, sono
praticamente due segretari (diploma di maturità scientifica) che si
spacciano per ASPP (competenze tecniche zero, legali pochissime: scrivono
mail, fanno tante telefonate e molte pubbliche relazioni), ma in compenso (è
il caso di dirlo) sono inquadrati come settimi livelli da tempo.
Svolgo le stesse loro mansioni da un anno: formazione ai colleghi, revisione
della documentazione, riunioni periodiche e conference call con le
rappresentanze sindacali presso le varie sedi in Italia.
Ora poi, con la Legge 123 e le redazione del Documento di Valutazione del
Rischio Coordinato, il lavoro si è ulteriormente complicato.
Gli stessi colleghi mi hanno consigliato (prevedibilmente, visto che ognuno
"guarda e cura l'orticello suo": si parla tanto di lavoro di squadra , ma
siamo un paese di 'solisti') di non contare sul capo per avere l'aumento.
E' il caso di andare a parlare direttamente con la direzione del Personale
(by-passando il mio capo) e presentare la lista delle attività svolte
nell'anno ?
Ne ho già parlato anche con le rappresentanze sindacali (non è nè mobbing,
nè demansionamento... magari c'è un fatto di sottoretribuzione), mi hanno
suggerito di aprire una vertenza con l'azienda: in pratica, andare per vie
legali,faccenda dai tempi lunghi e dagli esiti tutt'altro che scontati.
E creare in qualche modo una situazione di conflitto tra me, il mio capo e
l'azienda nel complesso.
Insomma, le vie ufficiali e diplomatiche le ho già percorse...senza esiti
significativi.
Devo andarci giù a muso duro, non potendo contare su supporti e
raccomandazioni interne all'azienda ?
Mi pare di capire che:
- o mi accontento di come stanno le cose e aspetto tempi migliori ("Chi vive
di speranza, muore disperato").
- o che sia il caso di forzare gli eventi e provocare qualche situazione che
potrebbe rivelarsi l'anticamera di mie prossime dimissioni, concordate o
forzate che siano.
Il lavoro non mi dispiace: come professione, seppure non recente, è stata da
poco 'istituzionalizzata' e quindi penso che ci sarà un trend crescente di
esperti della sicurezza sul lavoro, anche per via dell'onda emotiva della
tragedia di Torino.
Forse un anno di pratica è poco per avere una padronanza sufficiente delle
varie competenze (la materia è multidisciplinare e la pratica, ovviamente,
non si fa leggendo manuali e partecipando a corsi più o meno improvvisati).
Vorrei un vostro contributo, un feedback da parte di altri ingegneri che
operino nella sicurezza (uffici e informatica, quindi codice ATECO 9):
- vi va di segnalarmi qualche caso confrontabile con il mio ?
- e meglio ancora: al mio posto, cosa fareste ?
Grazie a chi risponderà
Rodrigo Venanzi
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
volendo sottoporvi un quesito, che sottintende un problema (tutto mio, ma
forse non solo mio):
lavoro da un anno nell'unità di igiene, sicurezza e ambiente di una grossa
azienda di servizi informatici (S.p.A.).
Inquadrato come metalmeccanico livello 5 (avete letto bene), la mia laurea
in ingegneria pare inifluente.
Sono al quinto livello da vari anni, senza alcun avanzamento, dato che "il
carrozzone" in cui lavoro è oggetto di continue acquisizioni, fusioni e
piani di mobilità e cassa integrazioni.
Naturalmente vedo molti altri, i soliti "figli di, nipoti di, amici di e
amici di amici di" che vanno avanti alla grande lo stesso. Ma questa non è
certo una anomalia della mia azienda...
Il mio 'boss' . l'RSPP, è ingegnere, dirigente, e sta facendo una buona
opera di tutoraggio per quanto mi riguarda, ma quanto a tutelarmi in termini
di aumenti ed incentivi in busta paga, manco a parlarne.
I miei colleghi, che lavorano nel settore da tre-quattro anni, sono
praticamente due segretari (diploma di maturità scientifica) che si
spacciano per ASPP (competenze tecniche zero, legali pochissime: scrivono
mail, fanno tante telefonate e molte pubbliche relazioni), ma in compenso (è
il caso di dirlo) sono inquadrati come settimi livelli da tempo.
Svolgo le stesse loro mansioni da un anno: formazione ai colleghi, revisione
della documentazione, riunioni periodiche e conference call con le
rappresentanze sindacali presso le varie sedi in Italia.
Ora poi, con la Legge 123 e le redazione del Documento di Valutazione del
Rischio Coordinato, il lavoro si è ulteriormente complicato.
Gli stessi colleghi mi hanno consigliato (prevedibilmente, visto che ognuno
"guarda e cura l'orticello suo": si parla tanto di lavoro di squadra , ma
siamo un paese di 'solisti') di non contare sul capo per avere l'aumento.
E' il caso di andare a parlare direttamente con la direzione del Personale
(by-passando il mio capo) e presentare la lista delle attività svolte
nell'anno ?
Ne ho già parlato anche con le rappresentanze sindacali (non è nè mobbing,
nè demansionamento... magari c'è un fatto di sottoretribuzione), mi hanno
suggerito di aprire una vertenza con l'azienda: in pratica, andare per vie
legali,faccenda dai tempi lunghi e dagli esiti tutt'altro che scontati.
E creare in qualche modo una situazione di conflitto tra me, il mio capo e
l'azienda nel complesso.
Insomma, le vie ufficiali e diplomatiche le ho già percorse...senza esiti
significativi.
Devo andarci giù a muso duro, non potendo contare su supporti e
raccomandazioni interne all'azienda ?
Mi pare di capire che:
- o mi accontento di come stanno le cose e aspetto tempi migliori ("Chi vive
di speranza, muore disperato").
- o che sia il caso di forzare gli eventi e provocare qualche situazione che
potrebbe rivelarsi l'anticamera di mie prossime dimissioni, concordate o
forzate che siano.
Il lavoro non mi dispiace: come professione, seppure non recente, è stata da
poco 'istituzionalizzata' e quindi penso che ci sarà un trend crescente di
esperti della sicurezza sul lavoro, anche per via dell'onda emotiva della
tragedia di Torino.
Forse un anno di pratica è poco per avere una padronanza sufficiente delle
varie competenze (la materia è multidisciplinare e la pratica, ovviamente,
non si fa leggendo manuali e partecipando a corsi più o meno improvvisati).
Vorrei un vostro contributo, un feedback da parte di altri ingegneri che
operino nella sicurezza (uffici e informatica, quindi codice ATECO 9):
- vi va di segnalarmi qualche caso confrontabile con il mio ?
- e meglio ancora: al mio posto, cosa fareste ?
Grazie a chi risponderà
Rodrigo Venanzi
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/