pozz
2010-11-01 16:33:03 UTC
Sto cercando di capire il funzionamento del prefisso ciclico nelle
modulazioni digitali. L'obiettivo è quello di ridurre l'interferenza
intersimbolo (ISI) allungando, tramite un prefisso ciclico, la durata
del simbolo.
In pratica, senza prefisso ciclico, un eco con un qualsiasi ritardo
darebbe una ISI che renderebbe molto più complicata la demodulazione.
Infatti l'eco del simbolo N andrebbe a sommarsi al simbolo N+1 del
segnale principale (propagazione diretta).
Con il prefisso ciclico il simbolo Ts è formato da un tempo o intervallo
di guardia Tg ed un tempo utile Tu. Il prolungamento del simbolo dopo Tu
viene copiato nell'intervallo Tg.
<-- simbolo N-1 ---><-- simbolo N ---><-- simbolo N+1 --->
ggggSSSSSSSSSSSSSSSShhhhTTTTTTTTTTTTTTTTiiiiUUUUUUUUUUUUUUUU
ggggSSSSSSSSSSSSSSSShhhhTTTTTTTTTTTTTTTTiiiiUUUUUUUUUUUUUUUU
^^^^^^^^^^^^^^^^
Il demodulatore che vorrà demodulare il simbolo N, considererà solo il
periodo utile, quindi la parte segnata con ^ nel disegno sopra.
Nella prima parte c'è una parziale sovrapprosizione tra il segnale utile
T e il prefisso ciclico h. E' vero che si tratta sempre del simbolo N
(quindi non c'è ISI), ma non capisco come aver copiato nell'intervallo
di guardia la prosecuzione del simbolo possa aiutare nella
demodulazione. Per esempio, perchè inventarsi di fare questa copia dalla
fine all'inizio del simbolo, anzichè semplicemente fare un
"allungamento" del simbolo a sinistra?
Altro dubbio, questa volta nella modulazione OFDM (dove si fa uso
massiccio del prefisso ciclico). Questa tecnica funziona se le portanti
sono tra di loro ortogonali. Affinchè siano ortogonali, la separazione
in frequenza delle portanti deve essere un multiplo intero di 1/Ts.
Quindi se Tu=Ts=1us (assenza del tempo di guardia), le portanti 100MHz e
101MHz (così come 100.78MHz e 101.78MHz) sono ortogonali.
Se aggiungo il tempo di guardia, per esempio di 1/4, avrei
Tu = 1us
Ts = 1.25us
Le portanti separate di 1MHz non sarebbero più ortogonali tra loro!
Come funzionerebbe in questo caso l'OFDM?
modulazioni digitali. L'obiettivo è quello di ridurre l'interferenza
intersimbolo (ISI) allungando, tramite un prefisso ciclico, la durata
del simbolo.
In pratica, senza prefisso ciclico, un eco con un qualsiasi ritardo
darebbe una ISI che renderebbe molto più complicata la demodulazione.
Infatti l'eco del simbolo N andrebbe a sommarsi al simbolo N+1 del
segnale principale (propagazione diretta).
Con il prefisso ciclico il simbolo Ts è formato da un tempo o intervallo
di guardia Tg ed un tempo utile Tu. Il prolungamento del simbolo dopo Tu
viene copiato nell'intervallo Tg.
<-- simbolo N-1 ---><-- simbolo N ---><-- simbolo N+1 --->
ggggSSSSSSSSSSSSSSSShhhhTTTTTTTTTTTTTTTTiiiiUUUUUUUUUUUUUUUU
ggggSSSSSSSSSSSSSSSShhhhTTTTTTTTTTTTTTTTiiiiUUUUUUUUUUUUUUUU
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Il demodulatore che vorrà demodulare il simbolo N, considererà solo il
periodo utile, quindi la parte segnata con ^ nel disegno sopra.
Nella prima parte c'è una parziale sovrapprosizione tra il segnale utile
T e il prefisso ciclico h. E' vero che si tratta sempre del simbolo N
(quindi non c'è ISI), ma non capisco come aver copiato nell'intervallo
di guardia la prosecuzione del simbolo possa aiutare nella
demodulazione. Per esempio, perchè inventarsi di fare questa copia dalla
fine all'inizio del simbolo, anzichè semplicemente fare un
"allungamento" del simbolo a sinistra?
Altro dubbio, questa volta nella modulazione OFDM (dove si fa uso
massiccio del prefisso ciclico). Questa tecnica funziona se le portanti
sono tra di loro ortogonali. Affinchè siano ortogonali, la separazione
in frequenza delle portanti deve essere un multiplo intero di 1/Ts.
Quindi se Tu=Ts=1us (assenza del tempo di guardia), le portanti 100MHz e
101MHz (così come 100.78MHz e 101.78MHz) sono ortogonali.
Se aggiungo il tempo di guardia, per esempio di 1/4, avrei
Tu = 1us
Ts = 1.25us
Le portanti separate di 1MHz non sarebbero più ortogonali tra loro!
Come funzionerebbe in questo caso l'OFDM?