Mi aggiungo alla discussione buttando nel calderone qualche dritta/commento
derivamente dalla mia esperienza passata/recente:-p
Come qualcuno ha già detto senza mezzi termini detto, le probabilità di un
neolaureato italiano di essere direttamente assunto da un'azienda negli USA
sono quasi pressochè nulle. Non è una questione di americani schizzinosi che
vedono qualsiasi laureato non-usa al pari di un indigeno che baratta pepite
d'oro per specchietti.
Il problema è sopratttto una mera questioni di permesso di lavoro.
Un'azienda americana deve impiegare soldi e tempo per procurare un visto di
lavoro ad uno straniero (di solito H1B). Semplicemente perchè mai un'azienda
dovrebbe impiegare parecchi migliaia di dollari e aspettare mesi di
burocrazia per un neolaureato (=zero esperienza) italiano?
Ad ogni laurea presa negli stati uniti (B.S., M.S. o Ph.D.) segue una
permesso di lavoro di 1 anno per stranieri (OPT). Il che vuole dire che
l'azienda in questione può averti da subito "gratis" senza dover aspettare
la macchinosa burocrazia dei visti. Inoltre può provarti prima di decidere
se investire su di te sponsorizzandoti per un regolare visto di lavoro H1B.
In questi caso l'OPT funge da "ponte".
Guarda, i tempi medi per trovare un lavoro per un neo-laureato straniero in
possesso di un master's degree usa e relativo permesso di lavoro si aggirano
sui 6 mesi di estenuanti ricerche. Si parla di chi aspira ad un impiego
nelle top company ovviamente. Non è questione di crisi o non crisi USA, è
questione che trovare un primo impiego soddisfancente con zero esperienza di
lavoro è tosta in tutto il mondo!! Poi è solo una statistica cmq! Però alla
fine si è premiati con uno stipendio da 60/70K annui:-p In italia
l'estenuante ricerca termina con uno stage da 700 mese:-p
Tornando alla questione neo-laureato italiano. Riassumendo:
1) ci sono migliaia di altri neo-laureati "in regola", perchè perdere tempo
con te?
2) i colloquio oltre oceano come li fai? La prima fase è sempre via
telefono, poi che fai?
Il consiglio è sempre "tentar non nuoce", ma la questione è che una seria
ricerca del primo impiego (questo vale OVUNQUE) richiede una meticolosa
quotidiana ricerca di annunci, invio CV e stesura di motivation letter. Se
hai un titolo usa e l'autorizzazione di lavoro sai solo che è una questione
di tempo è perseveranza. E dunque puoi investire tempo e soprattuto DENARO.
Un mio amico francese dopo 4 mesi desistette e torno in francia. Poi
finalmente ottenne il "colloquio della vita", ci credette, investi questa
manciata di centinaia di euro, ebbe ragione, e ora 72k nella Silcon:-p
Come ti è stato detto più volte lavore negli usa è cmq possibile. Ci sono
vari modi.
1) essere assunti da azienda europea/usa che opera in italia/europa, e poi
essere trasferiti in nord-america.
2) conseguire un titolo USA (master/Ph.D)
3) (lo aggiungo io ma, non ci metto la mano sul fuoco). Riuscire ad
imbucarsi in uno stage negli usa. Spesso trovi qualche prof che ha i
contatti o semplicemente le aziende pubblicizzano la cosa. Gli stage negli
usa sono ESCLUSIVAMENTE rivolti a studenti (anche che non studiano negli
usa), e il visto è lo stesso utilizzato per i progetti di scambi con le
università usa (J1). Dunque facilmente ottenibile. Uno stage darebbe tempo
all'azienda usa di provarti e sponsorizzarti per un H1B nel caso facessi
bene il tuo lavoro. Non ho però consocenza di persone che hanno fatto questo
iter.
Riguardo al punto 2 e 3, come fare? Beh il modo migliore per raccattarsi
finanziamenti/opportunità per un M.S./Ph.D./stage è essere fisicamente
presente negli usa per qualche mese in ambiente accademico. Ovvero
bisognerebbe cominciare a candidarsi per i vari programmi scambi studio di
6mesi/1anno (uno specie di Erasmun negli usa) che di solito ogni università
italiana ha. Alcuni bandi sono molto competitivi, altri un po' meno. Dipende
da molti fattori, in particolare da quanto sono pubblicizzati,
documentazione/test richiesti etc... A volte semplicemente professori con
contatti oltreoceano ti propongo una tesi da svolgere oltreoceano.
La maggior parte degli italiani che lavoro negli usa direttamente assunti da
aziende americane hanno semplicemente partecipato a questi scambi, e poi
tramite rapporti pre-esistenti con prof italiani o semplicemente mettendosi
in mostra per le loro capacità sono riusciti farsi offrire un PhD pagato.
Altrimenti il solo fatto di avere passato un anno in univerisità americane
come studente scambio non risolve la questione lavoro, niente titolo usa =
niente lavoro.
In ogni caso solo il fatto che già ti è suonato il campanello di allarme di
questa tua voglia è buon senso. Per questo cose ci vuole tempo e
determinazione visto che spesso questi bandi vengo messi fuori 6mesi / 1
anno prima della partenza.
A me la voglia di espatriare venne un po' tardino ma non troppo, alla fine
del quarto anno (di solito si fa domanda al quarto anno per poi passare il
quinto all'estero, magari facendo al tesi). Ho passato tutto l'inizio quinto
anno partecipando praticamente a tutti i bandi all'estero della mia uni. Poi
la mia perseveranza è stata premiata e mi ritrovai in questo bando
allestito per la prima volta, in ritardo rispetto agli altri, poco
pubblicizzato e pure esigente come test richiesti (GRE, TOEFL). Alla fine
eravamo in 3 per 2 posti:-) Insomma mi sono preso un master negli USA pagato
dalla mia uni italiana, e tra due settimane riparto all'avventura per un
PhD:-p Insomma bisogna arrivarci negli USA in qualche modo, poi le
opportunità abbondano senza bisogno di essere per forza dei geni (io non lo
sono:-p)
Ti consiglio di cominciare a sondare il sito del ufficio relaz.
internazionale della tua uni con cadenza settimanale per farti l'occhio su
cosa viene proposto e l'iter richiesto, e discutere con chi ha già
partecipato per avere le dritte giuste e capire quanto sia competitivo
essere selezionati il bando in questione. Un bando fallito può cmq darti
l'esperienza e la documentazione pronta per avere successo nel prossimo
ricorda:-p
enjoy!
p.s. non bisfrattare la nostra povera europa, non si vive (e si mangia)
decisamente malaccio e le possibilità di carriere e guadagni abbondano.
Post by PaskSalve a tutti, ho una domanda che mi assilla che vorrei sottoporvi. Io
sono uno studente di ingegneria elettronica, ho terminato gli esami del
percorso triennale (31) e sono in procinto di discussione per la tesi di
laurea (settembre), presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università
Federico II di Napoli (a quanto pare, tra le prime 100 facoltà di
ingegneria più importanti del mondo, secondo uno studio statunitense
dell'anno scorso).
Sono intenzionato al prosieguo degli studi, in altri termini vorrei
conseguire la laurea specialistica in ingegneria elettronica e quindi
acquisire l'equivalente del livello master in USA.
I miei dubbi sono riguardo al valore formale che tali titoli possono avere
negli Stati Uniti. So per fama ad esempio che un ingegnere italiano è ben
considerato all'estero, per i suoi studi pluridisciplinari e per la sua
preparazione in svariati campi delle materie scientifiche di base e
caratterizzanti. Ma tutto ciò è reale? Esistono esperienze di persone che
con una nostra laurea si sono recate in USA e hanno raccontato la loro
storia? Se invio il mio curriculum di neo laureato ad una società come ad
esempio la Apple, esiste qualche possibilità che mi possano considerare
per un lavoro presso di loro?
Non so, sono pieno di dubbi, e confuso. Ho letto sull'argomento
dell'equivalenza dei titoli Italia-USA, ma all'atto pratico le cose come
stanno?